Autore: Franco Londei

Se in queste ore drammatiche parli dei migliori alleati di Putin e del terrore islamico, cioè dei due maggiori pericoli al mondo oltre alla Cina, non ti aspetteresti mai di trovarli proprio alle tue spalle. Invece è così, l’aiuto al criminale internazionale di Mosca e ai macellai islamici di Hamas arriva dai repubblicani americani, gente che fa dire sul Washington Post a un fine editorialista come Max Boot «mi vergogno di essere americano». Scrive Boot nel suo lungo e drammatico editoriale: «Non mi capita spesso di vergognarmi di essere americano. Ma questa settimana mi sono vergognato quando il Senato ha…

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Allora, vediamo di capire cosa dovrebbe fare Israele secondo quanto stabilito dalla vicepresidente degli Stati Uniti, Kamala Harris, dopo i colloqui avuti a Dubai con il presidente egiziano, Abdel Fattah el-Sisi, e il Re Abdullah di Giordania. Punto primo, Kamala Harris, si suppone dopo essersi interfacciata con il Presidente Biden, ha dichiarato che “gli Stati Uniti si oppongono fermamente al trasferimento forzato dei residenti di Gaza al di fuori dell’enclave sia quando Israele riprende i bombardamenti contro i terroristi di Hamas, che nei giorni e nelle settimane successive alla fine della guerra”. Curioso quando la Harris afferma che “quando questo…

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Israele sta lentamente ma inesorabilmente perdendo la guerra con Hamas, perché non vai in guerra e poi dopo 10 giorni concedi un cessate il fuoco al nemico, ripetuto più volte. Se Netanyahu voleva salvare gli ostaggi con uno scambio di prigionieri non c’era bisogno di richiamare 300.000 riservisti, radere al suolo mezza Gaza nord e fare chissà quanti morti civili (lo sapremo solo dopo la guerra quanti sono), bastava mettersi d’accordo con il Qatar. Invece il nostro Bibi ha mostrato i muscoli, ha fatto vedere le truppe schierate, unito un paese che fino poche ore prima era assolutamente diviso e…

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In un articolo di qualche giorno fa chiedevo quanti fossero in realtà i morti nella Striscia di Gaza, chi ne tenesse conto e come facevano ad averne i numeri in pochi minuti. Naturalmente le mie erano domande provocatorie perché tutti sappiamo che quei dati vengono forniti da Hamas, cioè da quel gruppo terrorista responsabile del massacro del 7 ottobre, e dalla UNRWA, cioè da quella organizzazione ONU specifica per i palestinesi, amministrata dai palestinesi e che fino ad oggi ha avuto solo due compiti, portati pienamente a compimento, quello di moltiplicare il numero dei cosiddetti “profughi palestinesi” e quello di…

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Quanti sono i morti civili della battaglia che infuria a Gaza? Chi è che li conta ed è in grado di dare il loro numero quasi in tempo reale quando, a un mese dalla strage del 7 ottobre, ancora nel tecnologicamente avanzato Israele, non sono in grado di dire con esattezza quanti sono i morti di quella strage? Vediamo di fare chiarezza, quella chiarezza che purtroppo i cosiddetti “giornalisti” nostrani non hanno (ma anche non nostrani), visto che ancora questa mattina Il Fatto Quotidiano sparava in prima pagina “Gaza, 10.000 civili in 27 giorni”. Ora, cominciano con lo stabilire alcuni…

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Mentre scrivo si sta intensificando la controffensiva israeliana a Gaza e sinceramente è molto difficile prevedere cosa succederà da qui a domani. Nel frattempo il cosiddetto mondo pacifista ha già trovato un colpevole al quale attribuire tutte le colpe di questa guerra: Israele. Non è una novità, anzi, era proprio quello su cui contava Hamas. L’appoggio del folto mondo antisemita che si maschera da pacifismo e che scende in piazza per difendere le presunte vittime del malefico Stato sionista di Israele. Badate bene, sono gli stessi pacifisti scesi in piazza a chiedere la resa dell’Ucraina all’invasione dei nazisti russi, gli…

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Tutto in questo momento fa pensare che Israele stia per entrare nella Striscia di Gaza per colpire il più duramente possibile Hamas. Niente al momento fa pensare che a Gerusalemme ci sia qualcuno che invece stia pianificando di colpire direttamente l’Iran. Non sto parlando di aprire il fronte nord con Hezbollah. Continuo a pensare che i terroristi libanesi non siano affatto intenzionati a scontrarsi con Israele, nonostante le pressioni da Teheran. Se lo volevano fare lo avrebbero fatto in concomitanza con l’attacco di Hamas al territorio israeliano. D’altronde il prolungato silenzio di Hassan Nasrallah è abbastanza eloquente. No, sto parlando…

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Nelle guerre moderne l’uso delle cosiddette “armi intelligenti” è sempre più utilizzato da coloro che hanno le tecnologie per produrre tali mezzi di distruzione. In molti casi vengono usate per limitare al massimo le vittime civili, i cosiddetti “danni collaterali”. Gruppi terroristici come Hamas o la Jihad Islamica palestinese non sono in possesso di tecnologie in grado di produrre armi intelligenti, non ne hanno nemmeno bisogno perché a loro dei danni collaterali non importa nulla. Tuttavia, sebbene le armi di Hamas non siano intelligenti sono terribilmente puntuali. Impossibile non notare come l’assalto ai civili israeliani sia arrivato in un momento…

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A parte le primissime ore dopo il massacro di ebrei perpetrato in Israele sabato scorso da Hamas, ore durante le quali nessuno degli antisemiti nostrani ha avuto il coraggio di fiatare, quelle successive sono state un vero festival di ipocrisia, antisemitismo palese o seminascosto, e finanche di pura ignoranza. A sentire certi commenti o a leggere certi editoriali riferiti non solo all’orrenda strage ma anche alla prevedibile risposta israeliana, sembra quasi che Israele si debba scusare per l’attacco subito e che si debba quasi arrendere ad Hamas non potendo – secondo certi cervelli bacati – attaccare la Striscia di Gaza…

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Con l’attacco di Hamas per conto dell’Iran a Israele di due giorni fa, tutti i modelli precedenti sono saltati. La spietatezza in stile ISIS, o se vogliamo in stile IRGC, vista in questo attacco a sorpresa ci costringe a rivedere tutti i paradigmi sin qui adottati nei momenti di crisi tra Israele e Hamas. Sento parlare di “trattative” da parte dell’Egitto con la leadership di Hamas, come se fosse come le altre volte, come se la crisi fosse innescata dal lancio di razzi o di qualche pallone incendiario. Non ci sono margini per nessuna trattativa, prima di tutto perché la…

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