Rights Reporter, New York – La raffica di missili scambiati questa settimana tra Israele e Hezbollah ha reso i funzionari statunitensi sempre più preoccupati che l’escalation possa trasformarsi in un conflitto più ampio.
Dal 7 ottobre, l’amministrazione Biden sta lavorando alacremente dietro le quinte per ridurre le possibilità di una conflagrazione che potrebbe attirare gli Stati Uniti o mettere ulteriormente a rischio le truppe statunitensi che si trovano nella regione in Siria, Iraq e Giordania. Secondo fonti americane Amos Hochstein, uno dei principali consiglieri diplomatici del Presidente Biden, si recherà lunedì in Israele per lavorare alla de-escalation del conflitto con Hezbollah.
I funzionari statunitensi hanno espresso preoccupazione per diversi scenari. Alcuni hanno dichiarato di interpretare i recenti attacchi in profondità da parte di Israele all’interno del territorio libanese come la preparazione per un attacco a tappeto da parte delle Forze di Difesa Israeliane.
Hezbollah ha risposto lanciando razzi più potenti verso Israele. Questi funzionari sono sempre più preoccupati che Israele inizi una guerra contro Hezbollah in Libano che non potrà portare a termine senza il sostegno americano.
All’interno di Israele, la minaccia di Hezbollah è diventata una importante questione politica perché molti israeliani che hanno evacuato le loro case nel nord del Paese rimangono sfollati. Dopo l’attacco del 7 ottobre da parte di Hamas e l’avvio della guerra a Gaza, molti residenti del nord di Israele e del sud del Libano hanno lasciato le loro case per la preoccupazione di vivere in un’area che avrebbe potuto presto diventare un campo di battaglia.
L’aumento degli scambi transfrontalieri tra Israele ed Hezbollah rende più difficile per gli Stati Uniti allentare le tensioni nella regione, soprattutto se gli sforzi dell’amministrazione Biden per mediare un accordo sugli ostaggi e sul cessate il fuoco a Gaza dovessero fallire. L’amministrazione considera i colloqui per il cessate il fuoco e le tensioni tra Israele e Hezbollah come intrecciati.
Giovedì un alto funzionario dell’amministrazione Biden ha detto ai giornalisti in Italia che: “La cosa più importante è che il rilascio degli ostaggi e l’accordo per il cessate il fuoco si realizzino perché può avere un impatto positivo nel nord [di Israele], quindi è un’opportunità per noi di metterci nelle condizioni di portare questo conflitto a una completa chiusura”.
Il funzionario ha anche detto che come parte di qualsiasi accordo di cessate il fuoco, ci devono essere “accordi specifici in Libano sul confine”.
“Ci deve essere un accordo che permetta agli israeliani di tornare alle loro case nel nord con garanzie di sicurezza che non ci sia il 6 ottobre di Hezbollah… seduto proprio sulla linea blu”.
Il recente attacco israeliano che ha ucciso il comandante Taleb Abdullah, uno dei membri di più alto rango di Hezbollah, ha scatenato rappresaglie. Nei prossimi giorni sono previste manifestazioni pubbliche di lutto per Abdullah.
A differenza dell’attacco a sorpresa di Hamas in ottobre, una possibile guerra con Hezbollah in Libano è qualcosa che l’esercito israeliano sta studiando da anni.
Secondo fonti della intelligence americana le truppe israeliane del comando settentrionale si stanno addestrando in unità pari a brigate, ma non sono ancora in grado di iniziare un assalto.