Decisa la risposta israeliana – Gli Stati Uniti ritengono che la risposta di Israele all’attacco sferrato dall’Iran nella prima mattinata di domenica sarà probabilmente limitata e potrebbe concentrarsi sul colpire obiettivi chiave al di fuori dell’Iran.
Pur notando che la valutazione degli Stati Uniti si basa su conversazioni con funzionari israeliani prima dell’attacco e che da allora l’approccio di Israele potrebbe essere cambiato, le fonti americane affermano che la mancanza di gravi danni causati da Teheran potrebbe portare Gerusalemme a cercare una risposta “meno aggressiva”.
Invece di colpire direttamente l’Iran – cosa che, secondo gli alleati di Israele, rischierebbe di far precipitare la regione in una guerra totale – le fonti americane sostengono che Israele potrebbe colpire i proxy dell’Iran, come le sue milizie in Siria o il gruppo terroristico Hezbollah in Libano.
Il rapporto aggiunge che gli Stati Uniti si aspettano che Israele fornisca aggiornamenti sulle decisioni prese, ma non intendono prendere parte ad alcuna reazione di ritorsione.
Lunedì, un reportage senza fonti di Channel 12 ha affermato che il gabinetto di guerra israeliano ha deciso di colpire “chiaramente e con forza” l’Iran con una risposta volta a inviare il messaggio che Israele “non permetterà che un attacco di tale portata contro di lui passi senza una reazione”.
Tuttavia, il rapporto di Channel 12 ha aggiunto che Israele non vuole che la sua risposta scateni una guerra regionale o che distrugga la coalizione che lo ha aiutato a difendersi dall’attacco iraniano. Ha inoltre sottolineato che Israele intende coordinare la sua azione con gli Stati Uniti.