Tre dei quattro ostaggi salvati dalle forze speciali nella Striscia di Gaza centrale durante il fine settimana erano detenuti nella casa di Abdallah Aljamal, giornalista palestinese e membro del gruppo terroristico di Hamas. Lo ha confermato domenica l’esercito israeliano.
Le voci erano circolate sui social media dopo che Ramy Abdu, capo dell’Euro-Med Human Rights Monitor, aveva affermato in un post su X che i soldati erano entrati nella casa degli Aljamal durante l’incursione di sabato a Nuseirat, uccidendo diversi membri della famiglia, tra cui Abdallah e suo padre, il dottor Ahmed Aljamal.
Abdu ha pubblicato un’immagine apparentemente proveniente dalla casa degli Aljamal accanto al suo post, anche se non ha menzionato la possibilità che vi fossero tenuti degli ostaggi.
Abdallah Aljamal è stato in precedenza portavoce del ministero del Lavoro di Hamas a Gaza e in passato ha collaborato con diverse testate giornalistiche.
Durante la guerra a Gaza, numerosi articoli di Aljamal sono stati pubblicati dal Palestine Chronicle, anche mentre gli ostaggi Almog Meir Jan, Andrey Kozlov e Shlomi Ziv erano presumibilmente tenuti prigionieri nella sua casa. Il quarto ostaggio, Noa Argamani, è stata salvata da un edificio vicino durante l’operazione di sabato.
Le Forze di Difesa Israeliane, in un comunicato, hanno dichiarato di essere in grado di confermare, insieme all’agenzia di sicurezza Shin Bet, che Aljamal teneva i tre ostaggi nella sua casa di Nuseirat, insieme alla sua famiglia.
“Questa è un’ulteriore prova del fatto che l’organizzazione terroristica di Hamas usa la popolazione civile come scudo umano”, ha dichiarato l’esercito.
Aljamal ha scritto anche una rubrica per Al Jazeera nel 2019, suscitando voci che lo volevano corrispondente da Gaza per l’emittente qatariota – un’affermazione che ieri il network ha smentito con decisione.
Argamani, Meir Jan, Kozlov e Ziv erano stati rapiti dal festival musicale Supernova vicino alla comunità di Re’im la mattina del 7 ottobre, quando circa 3.000 terroristi guidati da Hamas uccisero 1.200 persone e presero 251 ostaggi in una furia omicida nel sud di Israele.
Gli agenti dell’unità antiterrorismo d’élite Yamam, insieme agli agenti dello Shin Bet, hanno fatto irruzione simultaneamente in due edifici a più piani nel cuore di Nuseirat, dove i quattro ostaggi erano tenuti in ostaggio da famiglie affiliate a Hamas e da guardie del gruppo terroristico, secondo quanto riferito dai militari.
L’ufficio stampa del governo di Hamas ha affermato che almeno 274 persone sono state uccise durante l’operazione, una cifra non verificata che non distingue tra combattenti e civili.
L’IDF ha riconosciuto di aver ucciso civili palestinesi durante i combattimenti, ma ha attribuito la colpa ad Hamas per aver tenuto degli ostaggi e aver combattuto in un ambiente civile densamente popolato. “Sappiamo di meno di 100 vittime [palestinesi]. Non so quanti di loro siano terroristi”, ha dichiarato sabato il portavoce dell’IDF Daniel Hagari.