giornalisti avvoltoi sulla strage di rafah

Rafah: vittime innocenti, vigliacchi e avvoltoi

Aspettano la strage di innocenti come l'aspetta Hamas, soprassedendo spudoratamente sul perché della guerra e su come i civili vengano sistematicamente usati come carne da macello
28 Maggio 2024

Sulle vittime innocenti dell’attacco israeliano a Rafah volto ad eliminare due importanti comandanti di Hamas non possiamo e non dobbiamo soprassedere. Quanto successo è terribile.

Tuttavia non facciamo un buon servizio nemmeno alle vittime se non andiamo oltre al pilota che ha sganciato la bomba sulla macchina di Yassin Rabia e Khaled Najjar senza calcolare le possibili conseguenze sui civili.

Non possiamo non evidenziare il fatto che i due comandanti di Hamas si nascondevano tra i civili innocenti e, anzi, approfittavano proprio del fatto che Israele avesse dichiarato quell’area una “zona sicura”.

È difficile stabilire chi è più colpevole, se chi ha ordinato il bombardamento o chi si nascondeva vigliaccamente tra i civili consapevole di metterli in serio pericolo.

Non possiamo poi non notare come la stampa anti-israeliana (e non solo) si sia buttata a capofitto su questa tragedia di guerra, ripeto il concetto, tragedia di guerra quasi che fossero tutti li a sperare in un massacro da poter pubblicare in prima pagina, un po’ come i leader di Hamas che sperano nelle vittime civili per poter mettere Israele sul banco degli imputati invece di esserci loro.

Perché se non ricordiamo che tutto questo è partito dal massacro del 7 ottobre, se non ricordiamo che i vigliacchi di Hamas usano i civili come scudi umani ben consapevoli di metterli in pericolo, se non ricordiamo che nelle guerre, e questa è una guerra, le vittime civili ci sono e che questa guerra si svolge in un contesto urbano altamente popolato, se non ricordiamo tutto questo allora davvero non facciamo bene il nostro lavoro.

Che poi gli avvoltoi che si sono buttati a capofitto nella notizia che tanto aspettavano, queste cose le sanno ma fanno finta che non ci siano lasciando solo a Israele il fardello della colpevolezza, è tutto un altro discorso.

Ieri tutti quegli avvoltoi sembravano quasi il leader di Hamas, quel Ismail Haniyeh che ha chiesto il sangue di vecchi, donne e bambini per la causa. Anzi, il capo terrorista è persino migliore di quegli avvoltoi perché almeno non si vergogna di ammettere di usare la gente di Gaza come scudi umani, mentre i vigliacchi dal twitt facile e dalla penna con il veleno al posto dell’inchiostro vogliono passare pure per difensori dei Diritti Umani e del cosiddetto “popolo palestinese” quando invece pure loro fanno di questa gente un mezzo per attaccare Israele e per ottenere qualche click in più.

Mi sembra di vederli, dietro alle agenzie ad aspettare il prossimo episodio di guerra che coinvolga vittime innocenti, a sperare che accada per avere il titolone su Israele da sbattere in prima pagina o su X, dove ignoranti palloni gonfiati danno lezioni di Diritto Internazionale guardandolo solo da un lato quando la materia ha così tante sfaccettature che non la puoi discutere su un social a meno che tu non voglia solo fare il fenomeno.

Ieri a Rafah c’è stato un episodio di guerra dove sono morti oltre 40 innocenti. È la guerra, quella guerra fortemente voluta e scatenata da Hamas. Non possiamo far finta che i terroristi non abbiano responsabilità. Poi sulla gestione del conflitto da parte israeliana ne parleremo a tempo debito, per ora c’è da vincere la guerra, anche sugli avvoltoi che usano questa gente come carne per i loro cannoni sparaveleno.

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