Autore: Sarah G. Frankl

Alcune famiglie degli ostaggi e il Ministro degli Esteri Israel Katz sono in viaggio verso New York per partecipare alla prossima sessione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sulle violenze sessuali perpetrate dai terroristi di Hamas durante il massacro del 7 ottobre e contro gli ostaggi detenuti a Gaza. Il Consiglio di Sicurezza terrà una sessione d’emergenza per discutere il rapporto pubblicato la settimana scorsa dall’inviata delle Nazioni Unite per i crimini sessuali, Pramila Patten, che descrive in dettaglio le violenze sessuali. Le richieste per la sessione sono state avanzate dai membri del Consiglio di Sicurezza – Stati Uniti,…

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Si apprende che giovedì scorso i rappresentanti dell’establishment di sicurezza israeliano, durante una riunione del gabinetto di guerra, hanno esortato il Primo Ministro Benjamin Netanyahu a firmare una lettera che fornisce garanzie a Washington sul fatto che Israele utilizzerà gli armamenti statunitensi in conformità con il diritto internazionale e non bloccherà gli aiuti umanitari sostenuti dagli Stati Uniti a Gaza. L’amministrazione Biden ha chiesto a Israele di firmare la lettera due settimane fa, in conformità con una nota della Casa Bianca adottata l’8 febbraio, che ha istituito una nuova politica in base alla quale i Paesi che ricevono aiuti per…

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Secondo il Washington Post, gli Stati Uniti starebbero valutando la possibilità di adottare misure per impedire a Israele di utilizzare le armi americane in un’offensiva pianificata nella città meridionale gazana di Rafah. L’editorialista David Ignatius scrive che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e altri funzionari “non hanno preso alcuna decisione sull’imposizione di una “condizionalità” sulle armi americane. Ma il fatto stesso che i funzionari stiano discutendo di questo passo estremo dimostra la crescente preoccupazione dell’amministrazione per la crisi a Gaza”. “Se Israele lancia un’offensiva a Rafah senza proteggere adeguatamente la popolazione civile sfollata, potrebbe innescare una crisi senza…

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Le relazioni tra Israele e le Nazioni Unite sono al massimo della tensione, tanto che Gerusalemme ha richiamato il suo ambasciatore per consultazioni, sostenendo che il capo delle Nazioni Unite non ha preso provvedimenti dopo la pubblicazione di un nuovo rapporto che trova segni di violenza sessuale durante l’attacco di Hamas contro Israele del 7 ottobre. Il rapporto delle Nazioni Unite pubblicato lunedì, che è stato accolto con grande favore in Israele, ha trovato “ragionevoli motivi” per credere che si siano verificate violenze sessuali in almeno tre luoghi e “informazioni chiare e convincenti” che gli ostaggi siano stati sottoposti a…

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Manifestanti di estrema sinistra e filo-palestinesi hanno avvicinato la deputata democratica Alexandria Ocasio-Cortez mentre usciva da un cinema di Brooklyn, chiedendole di bollare come “genocidio” la guerra di Israele contro Hamas a Gaza. Il filmato mostra Ocasio-Cortez che dice con rabbia alla manciata di disturbatori che in effetti l’ha fatto, anche se non è chiaro quando. In un’intervista di fine gennaio, si è spinta fino a dire che un numero crescente di americani ritiene che il termine descriva accuratamente la situazione a Gaza e che non dovrebbe essere ignorato. L’incidente di lunedì è sembrato evidenziare la natura radicale di molti…

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Secondo quanto appreso da Ynet, il Ministro Benny Gantz, membro del gabinetto di guerra, volerà a Washington domenica prossima per una serie di incontri, senza però essersi coordinato con il primo ministro Benjamin Netanyahu. L’Ufficio del Primo Ministro ha espresso rabbia per la rivelazione di Ynet e ha chiarito che Gantz sta andando a Washinton senza l’approvazione del Primo Ministro, in contrasto con i regolamenti governativi, che “richiedono che ogni ministro coordini il suo viaggio in anticipo con il Primo Ministro, compresa l’approvazione del piano di viaggio”. Secondo i collaboratori di Netanyahu, “il Primo Ministro ha chiarito al Ministro Gantz…

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L’incidente di ieri avvenuto durante una distribuzione di aiuti umanitari e che ha portato Israele ad essere messo alla berlina da tutto il mondo, compresi i pochi amici rimasti, dimostra in maniera spietata come a Gerusalemme non abbiano nessun piano su come gestire la Striscia di Gaza. Anzi, sembra che gli unici ad avere un piano per la gestione della guerra siano i terroristi di Hamas, prontissimi come sempre a sfruttare gli ormai cronici errori di Israele per isolare ancora di più lo Stato Ebraico di fronte al consesso internazionale. Il Primo Ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, rende davvero difficile la…

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Il piano presentato dal Primo Ministro Benjamin Netanyahu sulla gestione post-bellica della Striscia di Gaza è stato accolto con freddezza a Washington. Parlando venerdì ad un briefing per la stampa, il portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti, John Kirby, ha detto che “il popolo palestinese dovrebbe avere voce e voto… attraverso un’Autorità Palestinese rivitalizzata”. Kirby ha detto che Washington è stata “costantemente chiara con le nostre controparti israeliane” su ciò che è necessario. Ha detto che gli Stati Uniti “non credono in una riduzione delle dimensioni di Gaza… non vogliamo vedere alcuno spostamento forzato di palestinesi al…

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Giovedì sera il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha presentato al gabinetto di sicurezza un documento di principi sulla gestione di Gaza dopo la guerra, con l’obiettivo di installare “funzionari locali” non legati al terrorismo per amministrare i servizi nella Striscia al posto di Hamas. Il documento, pubblicato nella notte in Israele, è in gran parte una raccolta di principi che il premier ha espresso fin dall’inizio della guerra, ma è la prima volta che vengono formalmente presentati al gabinetto per l’approvazione. Per oltre quattro mesi, Netanyahu ha rinunciato a tenere discussioni nel gabinetto di sicurezza sul cosiddetto “giorno dopo”…

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Secondo un rapporto dell’Associazione dei Centri di Crisi Contro lo Stupro in Israele, la violenza sessuale è stata commessa in modo sistematico e deliberato dai terroristi guidati da Hamas il 7 ottobre e continua ad essere perpetrata contro gli ostaggi tenuti a Gaza. Secondo il rapporto, gli autori sono stati molteplici, le aggressioni sessuali sono state compiute davanti ai parenti delle vittime e in mezzo agli omicidi, e che c’erano pratiche unicamente sadiche. Ci sono stati casi di violenza sessuale perpetrati in quattro ambiti: l’assalto contro il Nova festival, contro le comunità vicino al confine di Gaza, nelle basi militari…

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