Ieri un attacco aereo israeliano sull’aeroporto di Damasco ha ucciso [altri] dieci membri della Forza Quds, organo delle Guardie delle Rivoluzione iraniana – IRGC – che stavano accogliendo una delegazione iraniana di alto livello – di cui non si sa più niente – e l’ennesimo carico di armi diretto ad Hezbollah.
Quello di ieri è l’ennesimo attacco israeliano all’aeroporto di Damasco che è tutto fuorché uno scalo civile visto che proprio da questo aeroporto l’Iran fa transitare l’80% delle armi dirette a Hezbollah.
Missili di precisione, missili anticarro e difese aeree, tra cui i missili terra-aria Air-358 di fabbricazione iraniana, chiamati anche SA-67, in grado [teoricamente] di intercettare droni, aerei a bassa quota e missili, queste sono le armi che l’Iran sta trasportando in gran numero in Siria.
Secondo fonti di intelligence israeliane ci sarebbe un piano per far partire un grande attacco contro Israele con missili e droni dal territorio siriano e non dal Libano. Questo aggirerebbe la riluttanza ad attaccare di Hassan Nasrallah che non vuole coinvolgere il Libano nella guerra contro Israele.
A gestire l’attacco sarebbe sempre Hezbollah con la supervisione della Forza Quds e l’aiuto delle altre milizie sciite presenti sia in Siria che in Iraq le quali sarebbero già rifornite dei temibili droni Shahed-131 e i più grandi Shahed-136, ampiamente usati dai russi nella guerra in Ucraina.
Il Generale Sayyed Razi Mousavi, membro di altissimo rango delle IRGC ucciso qualche giorno fa da un raid israeliano, era in Siria proprio per coordinare il grande attacco a Israele che, secondo l’intelligence di Gerusalemme, partirà non appena le milizie alleate dell’Iran avranno abbastanza armi avanzate da poter tenere sotto pressione le difese israeliane per diversi giorni.
Il ritiro dal sud del Libano, dietro la “linea blu”, di migliaia di miliziani di Hezbollah che in molti hanno visto come un segno positivo, sarebbe quindi in realtà solo un riposizionamento sia delle truppe, che sarebbero destinate alla Siria, che delle armi avanzate, anche quelle riposizionate in Siria dove Bashar Assad non si è fatto scrupolo di dare l’OK all’Iran in merito all’uso de territorio siriano per il grande attacco contro Israele.
Quando avverrà il grande attacco contro Israele nessuno lo sa. Di fatto, secondo i piani iraniani, sarebbe già dovuto avvenire in concomitanza con la guerra tra Israele e Hamas allo scopo di impegnare lo Stato Ebraico su diversi fronti. Ma la riluttanza di Nasrallah a coinvolgere il Libano e il necessario riposizionamento di uomini e armi ha fatto slittare il piano di Teheran. Ma il grande attacco contro Israele ci sarà. Lo sanno a Gerusalemme e lo sanno a Washington.
[paypal-donation]